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Augusta, “Per ogni Macondo possibile”: conferenza- spettacolo nel salone di san Giuseppe Innografo

È in programma oggi a partire dalle 18, 30 a cura della compagnia Area Teatro e promossa dalla Cgil di  Augusta e Siracusa in collaborazione con l'Auser

È in programma oggi, a partire dalle 18.30, nel salone della chiesa di San Giuseppe Innografo, a Monte Tauro la conferenza spettacolo “Per ogni Macondo possibile” a cura della compagnia Area Teatro e promossa dalla Cgil di  Augusta e Siracusa in collaborazione con l’Auser. La conferenza-spettacolo in questi mesi sta girando l’Italia, passando dalla XXX giornata dell’impegno e della memoria delle vittime innocenti di mafia dell’associazione Libera, in cui era stata inserita tra i seminari tematici come esempio virtuoso nel mondo del teatro, sulla memoria, sull’impegno e sulla comunicazione. In questa conferenza-spettacolo   il cuntista Alessio Di Modica racconta anni di ricerche, di come queste ricerche si siano fatte patrimonio collettivo condiviso, di come sono nati gli spettacoli.

Un lavoro di importanza sociale, storica, artistica che parte  dalle storie dell’attivismo politico tra fine anni ’90 e il primo decennio del 2000, passando dalla ricerca sulla questione ambientale, tema su cui la compagnia ha fatto un lavoro pioneristico a livello storico, antropologico e poi la ricerca sul mondo dei pescatori che ha aperto alla memoria del mare che era stata perduta sul territorio, ancora le leggende dei paesini alle pendici dell’Etna, il movimento di occupazione delle terre in tutto il meridione e le lotte del sindacato tra contadini e donne lavoratrici.

In un’ora e mezzo “Per ogni Macondo possibile” racchiude tutti questi anni di  ricerche  di storie sepolte o che per motivi diversi erano state dimenticate, attualizzando l’antica arte del cunto, rendendola viva e contemporanea, creando un percorso artistico e politico significativo sui temi della lotta alla mafia, dell’antifascismo, dell’ambiente, della libertà, delle emozioni e le passioni del popolo    da conoscere, da riconoscere, da incontrare.

La generazione dei nostri nonni viveva in un contesto sociale basato su valori e codici non scritti, che hanno costituito le fondamenta del mondo odierno. Per cogliere questi valori, è necessario riscoprire le storie che quegli occhi hanno visto e quelle orecchie hanno sentito. La nuova tecnologia ha radicalmente cambiato la comunicazione, mettendo in crisi, e talvolta perdendo, la letteratura orale. Per un popolo, perdere il proprio patrimonio orale significa perdere una parte fondamentale della propria identità e storia. In Sicilia, la tecnica narrativa tradizionale è il “cunto”, un’arte popolare nata in strada. Per rigenerare quest’arte, il cuntista Alessio Di Modica propone una rilettura contemporanea del “cunto” su tematiche attuali, creando così una memoria attiva e un nuovo patrimonio immateriale.

La conferenza-spettacolo diventa così uno strumento di riflessione sull’importanza dell’oralità come strumento di comunicazione, come narrare i mutamenti dei territori e sulla ricerca profonda, minuziosa e radicata animata da senso etico  verso il racconto, cose che a volte nel raccontare un territorio mancano; una riflessione sul senso di essere artisti, cittadini di tempi in cui la cultura e l’arte sono spesso relegata all’intrattenimento e al mainstream.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.


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