In tendenza

Augusta, crollo Palajonio: proseguono le indagini, fascicolo aperto per “crollo pericoloso”

Ci si affiderà a dei periti nominati dalla Procura di Siracusa, che dovranno stabilire se alla base del cedimento strutturale ci sia stato un errore durante l’esecuzione dei lavori o il deterioramento delle arcate di legno

I Carabinieri di Augusta sono tornati ieri all’interno del Palajonio interessato, lunedì mattina, dal crollo improvviso della struttura tensostatica mentre erano  in corso i lavori di completamento e ampliamento. Proseguono, infatti, le indagini della Procura di Siracusa, che ha aperto un fascicolo per crollo pericoloso al momento a carico di ignoti, e affidate ai militari dell’Arma che stanno facendo degli ulteriori accertamenti e acquisendo prove per capire le cause del crollo di due giorni fa che, fortunatamente, non ha provocato feriti né vittime tra gli operai presenti in quel momento nel cantiere, dove non c’è più la grossa gru che c’era, invece, al momento del crollo. Ci si affiderà a dei periti nominati dalla Procura di Siracusa, che dovranno stabilire se alla base del cedimento strutturale ci sia stato un errore durante l’esecuzione dei lavori o il deterioramento delle arcate di legno e anche il Comune sta pensando di affidare una perizia di parte a qualche professionista per fare chiarezza su cause e responsabilità.

Intanto da quando è avvenuto il crollo il tensostatico di via Bruno Buozzi è diventato meta di “pellegrinaggio” di augustani che passano davanti al cancello e si fermano a guardare da fuori quello che è percepito come un disastro, oltre che una ferita per la città. Il Palajonio, realizzato negli anni ’80, fu utilizzato per la prima volta in occasione del dopo terremoto del 13 dicembre ‘90 e da oltre 30 anni è stato, oltre che l’impianto sportivo che ha ospitato la partite di calcio a cinque anche di serie A, anche un luogo di aggregazione non solo sportiva, ma pure sociale. Per la sua capienza ha ospitato, infatti, attività di vario tipo, sia quel rivolte alle scuole sia agli anziani, sopperendo spesso alla carenza di strutture sportive e non ad Augusta. Per qualche tempo è anche diventato  “centro  di  accoglienza” temporaneo e in emergenza per i migranti, per lo più minori non accompagnati arrivati al porto di Augusta e, in qualche caso, direttamente sulle coste megaresi negli anni scorsi. Adesso che non c’è più si dovrà ripensare a come realizzarlo ex novo.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni