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Augusta, collegamento a Ias al posto del depuratore: Triberio attacca il sindaco, che ha detto no all’allaccio

Per l’esponente del Pd ci sarebbe uno scontro “più di potere che politico, tra il presidente della regione e fratelli d' Italia sulla questione Ias e depurazione Augusta”

“Adesso che anche il centrodestra regionale, dopo anni di colpevole inerzia e silenzio sulla importante problematica Ias, si accorge che la situazione migliore per risolvere l’atavico problema della depurazione di Augusta passa attraverso l’ allacciamento all’Ias, Fratelli d’ Italia, per tramite del sindaco Di Mare, per i propri interessi partitici e del commissario alla depurazione Fatuzzo, proprio del suo stesso partito, bocciano questa proposta che era stata negli anni scorsi sostenuta e caldeggiata, perché ritenuta da sempre la più ottimale e veloce per risolvere il problema di Augusta, da me in compagnia del sindaco quando era consigliere di minoranza”. È Giancarlo Triberio, consigliere comunale del Partito democratico ad intervenire sulla vicenda depurazione che in queste ultime settimane, e soprattutto dopo l’insediamento del tavolo tecnico del commissario dell’Ias, ha riacceso i riflettori sulla ipotesi di allaccio del Comune al depuratore consortile di Priolo, dopo che le quattro aziende che vi scaricano attualmente hanno deciso di crearsi dei propri depuratori, come punta a fare anche Augusta per il quale già da anni esiste anche una struttura commissariale ad hoc che ha deciso di costruire un impianto a Punta Cugno.

Ipotesi di allaccio che il sindaco Giuseppe Di Mare ha da subito scartato –anche dopo l’appello arrivato nelle scorse settimane dal sindaco di Melilli Giuseppe Carta,- dichiarando che  non è più fattibile oggi, con il progetto del depuratore megarese quasi pronto. Risposte che l’esponente dell’opposizione ha però bollato come “il solito proclama che il sindaco emana ogni occasione che si parla della depurazione ripetendo a pappagallo che i progetti sono pronti risulta la solita coltre di fumo in quanto ad oggi non si hanno né notizie certe e nemmeno tempistiche verificabili sul bando e i tempi di realizzazione”.

Secondo Triberio non è vero, come invece dice il sindaco “che sono state dichiarate problematiche tecniche per seguire la strada dell’ allacciamento all’ Ias. Infatti –prosegue- le due problematiche principali ossia che il depuratore può solo lavorare con l’ ausilio dei reflui industriali é smentito dalla documentazione della Procura e che i reflui di Augusta, per problemi legati alla capacità delle tubazioni e di pressione soprattutto durante la stagione piovosa, é smentita dall’ultimo commissario anche in virtù della mancanza nel futuro dei reflui industriali che utilizzano la stessa condotta”.

Quindi, “oltre al danno il sindaco e Fratelli d’Italia confezionano la beffa per gli augustani. Infatti il depuratore, come già indicato nella convenzione e patti parasociali, sarà di competenza della società mista, leggasi gestione privata, Aretusacque votata e sostenuta dal sindaco che oltre a privatizzare un bene comune come l’acqua lucrerà sui costi della depurazione. In più così come descritto nel piano d’ ambito e anche per le direttive europee recepite dalla Regione siciliana le acque depurate dall’ Ias tramite i reflui depurati di Siracusa e – conclude- con l’aggiunta di quelli di Augusta potrebbero diventare risorsa idrica preziosa utilizzabile sia per usi industriali che per l’ agricoltura con un volume di almeno 10 milioni di metri cubi annuì che salvaguarderanno il territorio e l’economia in una crisi idrica del nostro territorio che é sempre più evidente”.


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