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Augusta, alberi abbattuti in piazza Mattarella, il sindaco: “non autoctoni e invasivi. Risonanza politica e mediatica”

Il primo cittadino ha risposto all’interrogazione dei tre consiglieri dell'opposizione

Gli alberi in piazza Mattarella non sono autoctoni e vanno abbattuti perché leradici possono nuocere all’incolumità pubblica. E la risonanza mediatica, che ne è seguita, è solo politica per cercare di fermare l’azione dell’amministrazione comunale. Questa, in sintesi, la risposta del sindaco Giuseppe Di Mare all’interrogazione sulla vicenda del taglio degli alberi della piazza della Borgata, – sul quale è stato presentato anche un esposto in Procura – che rientra nell’ambito della riqualificazione urbana della zona, e arrivata ieri sera in Consiglio comunale, presentata da tre consiglieri dell’opposizione, l’indipendente Ciccio La Ferla e i grillini  Roberta Suppo e Uccio Blanco.

Quest’ ultimo ha dato lettura dell’atto a cui sono seguite le prime risposte di Salvo Licciardello, responsabile unico del progetto di fattibilità tecnico – economico del Comune che prevedeva, “sin dall’origine l’abbattimento degli alberi: ci siamo adeguati alle linee guida Mims che prevedono che se le piante non sono autoctone vanno valutate di volta in volta – ha dichiarato -. In fase di progetto di fattibilità ci siamo riservati la possibilità di un espianto e reimpianto, in quanto non si conosceva la situazione finché non toglievamo i marciapiedi  e vedevamo le radici.  L’impresa, nel fare il progetto esecutivo, si è fatto assistere in un primo momento da un  agronomo, che ha fatto un’analisi sommaria e in una successiva fase è stata fatta fare un relazione agronomica specifica. Una volta scoperchiate abbiamo visto che le radici a  fascio orizzontale avevano compromesso una parte importante dei sottoservizi, un cavo dell’Enel e tre della Marina, e si è scelto di seguire quella via. E poi su suggerimento dell’amministrazione ci siamo fermati per capire come agire in questa fase”.

Il sindaco Di Mare nel sottolineare l’importanza del progetto che prevede la riqualificazione di un’area vasta in un quartiere degradato, con panchine,  marciapiedi nuovi e anche un pista ciclabile ha affermato che si  prevede di eliminare piante che sono “state aggressive e hanno anche deturpato la piazza”. E di mettere altre piante autoctone  come leccio, olivo, cerro, tiglio che vivono nel nostro territorio: “la forestale ci ha fatto i complimenti per il progetto – ha aggiunto-  nell’interrogazione si cita l’articolo 58 del regolamento edilizio comunale che  “vieta la rimozione di alberi con circonferenza del fusto superiore a 150 centimetri misurata a 130 cm di altezza presenti negli spazi privati e pubblici”. Ma come mai chi ha presentato l’interrogazione non ha citato il comma successivo, che dice che quel tipo di alberi, che abbiamo misurato e che gran parte non hanno queste misure citate nell’articolo,  non si possono impiantare? La loro rimozione deve essere motivata da una relazione  agronomica ed è vietato l’impianto di esemplari di specie alloctone qualora abbiano attitudine invasiva”. 

Il Comune sta, inoltre, pensando di aumentare a 100 alberi i 70 previsti nel progetto: “non tocchiamo gli alberi tutelati come  ad esempio il carrubo, ma le piante che si possono eliminare e che non garantiscono un reimpianto  semplice, nell’opera di riqualificazione di tutta l’area, penso che non sia un reato toglierli. Fermo restando che sappiamo che c’è un esposto in Procura e se qualcuno ci dirà che è meglio non toccarli ovviamente siamo rispettosi della legge”.

Nel ricordare, inoltre, che il progetto finanziato con fondi Pnrr è del 2021, è stato pubblicato all’albo pretorio,  era nei piani triennali del 2021, nel 2022, nel 2023 e nel 2024 che sono stati approvati ed è “obbligo del  consigliere comunale andarsi a vedere  i progetti” ha assicurato che l’opera sarà  inaugurata “a gennaio 2025 e sarà il regalo per questa città. Siamo determinati a non farci condizionare da chi ha solo l’interesse politico di fermare l’azione  di questa amministrazione e  un’opera di 5 milioni di euro”- ha concluso.

Risposte che non hanno fatto breccia nell’opposizione che, come già spiegato nell’interrogazione, ha ribadito il suo “no” all’azione “scellerata” del taglio degli alberi in piazza Mattarella che “non sono invasivi, sono si alloctoni, ma adatti per le piazze e anche per parchi, non lo dico io ma il ministero dell’Ambiente”– ha replicato Blanco che ha sottolineato  che l’articolo 58 citato dal sindaco prevede che la rimozione debba essere accompagnata da una relazione agronoma preventiva: “qui non c’era visto che  è stata fatta a posteriori il 24 aprile, dopo l’abbattimento e le proteste. Anzi la legge prevede una relazione per ogni singolo albero – ha proseguito -. La risposta pervenuta ci ha lasciato sgomenti.  Grazie ad una parte di questi soldi del Pnrr che l’allora premier Conte riuscì a strappare a Bruxelles e che la vostra Giorgia nazionale voleva che rimandassimo indietro lei sindaco continua a marciare come un treno, portando via la democrazia e contravvenendo alle regole che si possono chiamare morali,  non interpellando il Consiglio comunale e le associazione cittadine”.


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