In tendenza

“Il porto di Augusta, ieri oggi e domani”: passato e futuro dello scalo megarese

Di questo si è parlato in un convegno a palazzo di città, promosso dall’ associazione filantropica liberale “Umberto I”  

“Il porto di Augusta, ieri oggi e domani”. Di questo si è parlato nei giorni scorsi a palazzo di città, al convegno promosso dall’ associazione filantropica liberale “Umberto I”, presieduta da Mimmo Di Franco che ha moderato  l‘evento con il patrocinio del Comune e  organizzato nel centenario della nascita di Giovanni Vaccaro, ingegnere augustano e assessore ai Lavori pubblici negli anni ’50 e  ‘60 , personalità poliedrica e dai mille interessi che ha spaziato dalla cultura all’economia,  all’imprenditoria. La sua figura è stata ricordata da Ramona Vicchitto, che ha realizzato una ricerca e citato alcuni scritti di Vaccaro  sulla politica, sull’ ospedale di Augusta di cui fu progettista e direttore dei lavori, sul porto  per il cui sviluppo  fece parte di un apposito  comitato voluto dall’allora sindaco Bordonaro, sulla cultura e i suoi 12 saggi pubblicati nel notiziario storico di Augusta.

Il sindaco  Giuseppe Di Mare ha ricordato che la vita della nostra città è legata al porto: “da sindaco posso dire di aver creato sinergie importanti con tutti gli attori sociali del porto che ho incontrato e sono ottimista per tante progettualità che coinvolgono la città – ha aggiunto ricordando tra questi il terzo ponte, la riqualificazione del viadotto Federico che “stiamo facendo in collaborazione on l’autorità di sistema  portuale. Dal primo marzo vedremo arrivare i container al porto ne ho sempre sentito parlare adesso saranno realtà”.

Per l’ammiraglio di divisione Andrea Cottini, comandante di MariSicilia “il futuro è roseo, gli investimenti sono notevoli e riguardano diverse aree di Augusta”:  dalla bonifica dei 5 serbatoi di Punta Cugno, anche risalenti alla seconda guerra mondiale, al terzo ponte tra Campo Palma e Isola,  collegamento anche  per la città e per entrare in Arsenale, al terzo pozzo al comprensorio pozzo San Giorgio, intervento in itinere, con il pozzo già realizzato e in fase di realizzazione la condotta di collegamento con il porto commerciale dove, al momento, si usano le autobotti per l’acqua,  opera finanziato da Autorità portuale.

Il capitano di vascello Domenico Santisi, comandante della Capitaneria di porto ha ricordato i compiti  di sicurezza della Guardia costiera che, più in generale,  contribuisce a  rendere un porto funzionale sottolineando  che ad Augusta c’è “un servizio efficiente tecnico-nautico con 21 piloti, con 8 rimorchiatori pronti h24,  22 unità di ormeggiatori, 22 barcaioli, sistemi  h24, 365 giorni all’ anno, che garantisce sicurezza a tute le unità che scalano il porto, questa è sicuramente è un’eccellenza”.

Salvatore Adorno, presidente della Società italiana di storia ambientale e professore ordinario di Storia contemporanea al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’università di Catania ha trattato il tema della bonifica del porto dal 2000 fino al 2012: “un tema centrale perché le vicende che si svolsero in quegli anni hanno oggettivamente bloccato un percorso di riutilizzo e reinfrastrutturazione del porto che fa parte del Sin, sito di interesse nazionale”- ha detto volendo proporre qualche suggerimento su quello da non fare per il futuro, considerato che si è riaperto il discorso della bonifica per la quale erano previsti dagli accordi di programma 774 milioni di euro, di cui 106 immediatamente  disponibili. “Quando fu notificato alle imprese che dovevano realizzare la bonifica perché considerate come responsabili dell’inquinamento –ha proseguito- si aprì  uno durissimo contenzioso  amministrativo che durò 6 anni fino al 2012 e che blocco  ogni processo, compresa la realizzazione dell’hub portuale con le casse di colmata. Il risultato finale fu il Tar che si espresse  a favore delle imprese e questo bloccò il percorso  di bonifica nonostante il riconoscimento in linea di diritto della responsabilità oggettiva delle imprese come proprietarie delle aree inquinate”.

Ha concluso i lavori il presidente dell’Autorità di sistema portuale Francesco Di Sarcina che ha illustrato le potenzialità del porto megarese, dove è in  corso il trasferimento dei container da Catania: “Non vi aspettate miracoli, la prima nave portacontainer arriverà entro fine febbraio e brinderemo – ha detto- ma una nave non fa primavera, dovremo cominciare   a fare si che questi numeri diventino importanti,  si devono fare i vari servizi seri, si deve fare un piano di manutenzione serio che dia certezze che mai una nave trovi il porto spento com’è successo nei giorni scorsi”. Altro tema importante sono le energie alternative e green: “stiamo partecipando ad un bando e mi auguro di essere selezionati tra i due porti del sud Italia che parteciperanno alla costruzione delle pale eoliche off shore, fuori dalla costa, per poter dare un passo in avanti all’occupazione – ha aggiunto-  Il governo italiano dovrebbe compensare  la città per quello che ha perso nel tempo in termini ambientale  facendolo diventare l’hub energetico e della cantieristica che possano garantire continuità anche quando i prodotti carboniferi fossili se ne andranno”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni