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Carcere di Augusta: sequestrati cinque telefonini nascosti sotto la maglia di un detenuto e nel muro delle celle

Due microcellulari sono stati introdotti durante il colloquio con un familiare che è stato denunciato, tre smartphone erano  occultati in fori scavati all' interno del muro e ricoperti con un impasto artigianale di stucco

Ancora un rinvenimento di telefoni cellulari è stato scoperto nel carcere di Augusta lo scorso fine settimana. Gli agenti di Polizia penitenziaria ne hanno sequestrati in totale 5, due microcellulari e 3  smartphone, a carico di alcuni detenuti sottoposti a perquisizioni che hanno dato esito positivo circa la detenzione illegale di telefoni cellulari -il cui possesso in carcere è vietato e sanzionato dall’ articolo  391 ter del Codice penale.

Ad accorgersi dei primi due microcellulari sono stati i poliziotti addetti alla vigilanza e controllo dei colloqui tra detenuti e familiari, che dopo il colloquio visivo hanno sottoposto a perquisizione un detenuto scoprendo che  aveva due microcellulari avvolti in un nastro isolante e nascosti sotto le maniche della maglia, abilmente legati al braccio con un elastico. Rapidamente veniva accertato che il detenuto si fosse procurato indebitamente tali dispositivi dal familiare che è stato  identificato e denunciato alla Procura.

Il giorno dopo, inoltre, nell’ambito di attività di prevenzione e contrasto al traffico di oggetti e sostanze non consentite, la polizia penitenziaria, sotto le direttive dei dirigenti Dario Maugeri e Guido Maiorana, ha poi sequestrato 3 smartphone di ultima generazione a carico di altrettanti detenuti all’ interno delle rispettive celle dove i cellulari erano stati occultati in fori scavati all’ interno del muro e ricoperti con un impasto artigianale di stucco rimodellato ad arte.

“Questa tipologia di controlli viene effettuata per contrastare non solo il possesso indebito di telefoni cellulari da parte della popolazione carceraria, ma per assicurare la certezza della pena in condizioni di legalità e reprimere pratiche illegali di comunicazione fraudolente con l’esterno da parte di quei detenuti che indebitamente vogliono mantenere le attività illecite all’esterno e promuovere traffici illeciti all’interno del carcere” – fa sapere Maugeri che sottolinea  che l’attività di rinvenimento, dopo aver ispezionato palmo a palmo le celle detentive “dimostra ed ha portato alla luce l’assoluta complessità di operare per la sicurezza, la legalità e l ‘ordine all’ interno del carcere, luogo in cui opera giornalmente la Polizia penitenziaria di Augusta che, seppure ridotta nelle risorse e nell’ organico, continua ad assicurare livelli di efficacia ed efficienza nelle attività sempre più complesse di controllo e prevenzione. Dimostra inequivocabilmente come l’elevata professionalità dei baschi azzurri di Augusta di ogni ordine e grado sia un valore aggiunto capace di intercettare e assolvere i compiti di sicurezza che un istituto così complesso richiede e che devono evolversi operativamente e tecnologicamente per essere al passo con criticità sempre più sofisticate ed emergenti. Ciò deve assurgere,  a consolidare quei valori di legalità, trasparenza e garanzia che sono le basi per un trattamento rieducativo dei detenuti condannati” – conclude Maugeri.

 

 


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