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Augusta, un tuffo nel passato con il sorriso: “Sono nato di domenica”, opera prima di Max Scuderi

E’ il racconto autobiografico dell’augustano doc, “emigrato” da qualche anno per lavoro in Veneto, scelto come progetto narrativo dal comprensivo Todaro

Un viaggio nel passato più recente del secolo scorso  augustano, a partire dagli anni ’70  in cui chi ha superato la mezza età si può rivedere. Con il sorriso e anche un po’ di nostalgia. E’ anche questo “Sono nato di domenica”, opera prima di Massimiliano Max Scuderi, augustano doc, oggi cinquantenne, che dal 2015 è “emigrato” in Veneto, dove fa l’insegnante di scuola primaria in provincia di Venezia, con la passione per la scrittura e per il mondo dello spettacolo e  che torna sempre nella sua terra d’origine di cui sente forte il richiamo. Come nelle scorse settimane, quando ha incontrato gli alunni di alcune classi del terzo istituto comprensivo “Todaro”, dove ha studiato da piccolo e dove ha insegnato per tanti anni  anche mamma Rina, docente di Lettere.

Il suo libro è stato  scelto quest’ anno dalla scuola come progetto narrativo anche perchè affonda le radici  nella vita dell’ Augusta di una volta, vissuta dall’autore, che si racconta e racconta frammenti di quotidianità. “Di quel mare che si può contemplare  da ogni casa e da ogni angolo”,  delle saline esistite  fino al 1974,  dove oggi si possono ammirare i fenicotteri rosa, al quartiere del Sacro cuore, alla Borgata dove è nato, a poca distanza dallo “storico” cinema “La Ferla”.  Fino alle gite di famiglia all’Etna, alle domeniche mattina trascorse a giocare alla villa comunale o al campetto dell’hangar per dirigibili, ancora aperto e fruibile per chiunque, ai pomeriggi felici a vedere giocare il “Megara” al campo sportivo “Fontana”, prima che fosse chiuso quasi vent’anni fa e sottoposto, da qualche mese,  ai lavori di messa in sicurezza.

Il racconto autobiografico è inframezzato dalle sue poesie e parte dell’infanzia trascorsa nella campagna dei nonni Vittoria e Alfio, quando l’ospitalità per amici e parenti era di casa e si poteva ancora vivere con le  porte aperte, racconta dei giochi e delle “monellerie” con il fratello e le sorelle quando ancora i telefonini non c’erano e ci si divertiva davvero con poco anche solo mettendo in campo “strane partite” con  i tappi-corona  delle bottiglie, collezionati con cura o interi campionati di “calciotavolo” . O si  giocava al calcio con i ragazzi del quartiere a “chiappeddi”, pietre piatte nella piazzetta una volta sterrata alle spalle del lungomare Rossini o a “susciuni” con le mitiche figurine Panini dei calciatori.

Ricordi di un tempo andato che l’autore ha anche raccontato ai suoi piccoli alunni veneti, lontani anni luce e figli delle generazione dell’ “essere sempre connessi”. “L’idea del libro è nata durante la pandemia, in particolare nel primo periodo natalizio, quando di fronte all’impossibilità di scendere a casa per il covid – ha rivelato Scuderi- mi sono detto: o mi deprimo o mi metto a scrivere. E ho sciorinato tutti gli aneddoti che ricordavo e che ho anche raccontato ai miei alunni. Un ‘epoca fantastica, senza telefonini, quando il primo televisore a colori era una conquista e che oggi sembra un altro mondo”.

La seconda parte del libro è dedicata, invece,  alla nascita di “Happy tv”,  web tv creata insieme  al fratello Alessandro e alla  sorella Mariangela alla regia, che ha realizzato i format “I sapuri d’Austa e “Avanti tutta” e con cui si diverte ad intrattenere sui social. Un racconto sempre con  il sorriso e con la voglia di sperimentare nuove esperienze, che riflettono in pieno l’autore che vuole anche lanciare un messaggio d’ottimismo, ricordando il monito della mamma:  “Non smettere mai di sognare”.  “E’ una gioiosa lettura che ci porta a ripercorrere insieme a lui la sua vita. -ha scritto nella prefazione Maria Giovanna Elmi, ex annunciatrice Rai e fatina di Pinocchio nel celebre film, da sempre un  mito  diventato poi raggiungibile per l’autore- La positività di Max è contagiosa e ti travolge in un racconto che riesce a far ricordare anche  a noi stessi gli episodi della nostra  vita”.

 

 


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