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Augusta, somme non spese per i ristori, Triberio e Contento: “siano utilizzate per i commercianti, non per le bollette del Comune”

I due consiglieri di opposizione ritengono inaccettabile la decisione del Comune di destinare i 250 mila euro non assegnati alle attività commerciali per pagare le bollette dell’Ente 

“I soldi dei ristori per i commercianti devono rimanere alle attività commerciali. I commercianti non possono pagare con i fondi a loro indirizzati le bollette del Comune”. A dirlo sono i due consiglieri comunali di opposizione Giancarlo Triberio e Milena Contento che ritengono “inaccettabile” che l’amministrazione abbia deciso, sfruttando il decreto “Ristori” del governo nazionale, di utilizzare le somme rimanenti dal “Cura Augusta 2.0”, per un totale di circa 250 mila euro per pagare le bollette del Comune.

“Quei fondi sono dei commercianti e devono essere utilizzate per sostenere oggi ancora più di ieri proprio le attività commerciali della nostra città che  stanno combattendo contro il caro bollette”– dicono i due che hanno presentato una mozione consiliare urgente per sollecitare il pagamento delle pratiche in sospeso del “Cura Augusta 2.0” che ancora non sono state erogate.

“La crisi energetica sta travolgendo le nostre attività commerciali residenti, che ogni giorno, con coraggio e impegno, aprono la propria porta per prestare i servizi commerciali ai nostri cittadini e che mantengono viva la città, affrontando quotidianamente moltissime spese e tributi comunali onerosi tutto l’anno e non sono solo presenti per le festività o manifestazioni stagionali. Con questo appello e con la mozione di indirizzo – sottolineano i consiglieri Triberio e Contento- vogliamo sollecitare il pagamento delle pratiche in sospeso del cura Augusta 2.0 e che le somme non utilizzate che ammontano a quasi 250 mila euro diventino ristori ai commercianti per sopperire al caro bolletta. Infatti  un regolamento lacunoso e incongruente nonché permissivo per alcune categorie e restrittivo per molte altre, ha costretto la commissione esaminatrice al rigetto di più del 50% delle domande pervenute, ma addirittura ancora vi sono pratiche in sospeso per non chiarezza del regolamento. Pertanto chiediamo la risoluzione in tempi brevi delle domande in sospeso ma soprattutto che i soldi stanziati per i commercianti siano destinati ai commercianti e non per pagare le bollette del Comune”.


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