Potrebbero essere sostituti da un altro operatore di trasporto i pullman del servizio urbano dell’Ast, che dal primo marzo potrebbero fermarsi definitivamente dopo che l’azienda siciliana trasporti nelle scorse settimane ha minacciato lo stop del servizio. Ad Augusta come pure a Lentini, Carlentini e Siracusa per restare in provincia, ma anche a Paternò, Ragusa, Acireale, Barcellona, Milazzo, Caltagirone, Chiaramonte Gulfi, Gela, Modica e Scicli. 14 comuni siciliani in cui, a dire della più grande partecipata della Regione, i costi dei mezzi che si spostano solo all’interno dei tessuti urbani sono troppo alti e non sono ammortizzati dai bassi ricavi.
Ieri al Comune megarese, cosi come negli altri 13, è arrivata la disponibilità a svolgere il servizio di trasporto urbano da parte della Sais, la società di autolinee che ha sede a Palermo e gestisce il trasporto urbano ed extra nel capoluogo siciliano e diversi collegamenti tra altre città. La questione sarà affrontata il prossimo 7 febbraio a Palermo, a una riunione con i sindaci dei comuni interessati, assessore alla Mobilità e presidente della Regione e i vertici dell’azienda siciliana di trasporto, anche se ci sono dei nodi da sciogliere.
“Penso che la riunione a Palermo a cui siamo stati convocati sarà indicativa in tal senso – ha detto il sindaco Giuseppe Di Mare- e questa nota arrivata ieri mi fa pensare che questa sia la strada che la Regione intende percorrere. Noi siamo comunque pronti a qualunque iniziativa pur di mantenere il servizio, anche se il rischio che si possa restare senza per un po’ tuttavia c’è. Il primo marzo è tra poco e non è chiaro al momento con quali strumenti giuridici i comuni o la Regione dovrebbero muoversi per affidare un nuovo servizio pubblico ad una società, che é comunque privata. Confidiamo nel governo regionale che saprà risolvere un tema che non riguarda solo la città di Augusta, ma anche capoluoghi di provincia. Una soluzione si dovrà trovare e so che il presidente Schifani ha tutta l’intenzione di chiudere al più presto questa partita”.
L’affidamento ad altra società sembra, dunque, l’unica soluzione possibile anche perché pare che i debiti dell’Ast ammonterebbero a 70-80 milioni e sembrerebbero difficilmente sanabili, né il Comune dispone di mezzi di trasporto alternativi. “Abbiamo solo tre pulmini nuovi in dotazione alla Protezione civile da 9 posti ciascuno, che certamente non possono rappresentare una soluzione”– ha concluso Di Mare.
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