Duecentoquaranta mila euro e 34 posti di lavoro per i disoccupati persi dal Comune che non ha provveduto ad avviare in tempo i 4 cantieri regionali finanziati dall’assessorato alla Famiglia politiche sociali e del lavoro. A dirlo, questa mattina, durante una conferenza stampa, è stato il consigliere comunale di opposizione Giancarlo Triberio che ha reso nota la comunicazione del 9 novembre scorso relativo alla revoca del finanziamento da parte della Regione che, dopo aver assegnato ad ottobre 21 al Comune megarese i fondi per i 4 cantieri, un anno dopo ha comunicato di aver avviato il procedimento di revoca poi concretizzato “considerato che codesto Comune non ha prodotto, entro i termini assegnati, alcun riscontro a quanto comunicato” e che i lavori ancora non erano stati avviati.
““Non perderemo un euro di finanziamento” é lo slogan ripetuto ad ogni occasione dal sindaco e dalla sua amministrazione di destra populista, che oggi si dimostra capace solo di gettare fumo negli occhi dei cittadini. –ha dichiarato Triberio- In un periodo di gravissima crisi economica con risvolti davvero drammatici sull’occupazione, e con la crisi della zona industriale che rischia di gettare la nostra città, il nostro porto e tutta la provincia in un baratro occupazionale, la Regione amministrata dalla stessa parte politica dell’amministrazione Di Mare si riprende i 4 finanziamenti per altrettanti cantieri lavoro. Pertanto gli studenti del liceo Megara e dell’istituto comprensivo Principe di Napoli non avranno più ripristinati i muri della recinzione della Cittadella degli studi. Così come non saranno ripristinati i muri di recinzione del plesso polivalente delle scuole Domenico Costa e Salvatore Todaro. E non verranno ripristinati i cordoli delle aiuole del cimitero e dei giardini pubblici”.
“In fumo” dunque 331 giorni di lavoro per disoccupati e tecnici da impiegare in opere per la sicurezza ed il decoro delle scuole, ma anche per il cimitero e i giardini pubblici che erano i luoghi destinatari dei 4 progetti.
“Quando non si tratta di fare sponda alle aziende ma di occuparsi di semplici disoccupati, questa amministrazione Di Mare perde non solo i finanziamenti regionali, ma anche l’occasione di metterci la faccia”- ha proseguito il consigliere di opposizione che non ha mancato di sottolineare l’assenza ufficiale dell’amministrazione di Augusta come anche quella di Avola ieri, a Siracusa, alla manifestazione sulla crisi occupazionale nel petrolchimico.
“C’erano tutti, tranne l’amministrazione di Augusta, e quella politicamente gemella di Avola. Assenze che fanno male soprattutto ai lavoratori, anche se non ci stupiscono: – ha affermato ancora- si nascondono perché sanno che a Roma come a Palermo, i loro governanti di destra sono incapaci di trasformare la propaganda elettorale in azione di buon governo. Il sindaco di Augusta è assente sulla problematica occupazionale legata alle crisi Lukoil e Ias, dove la soluzione devono trovarla i suoi riferimenti politici, e cosa ancora più grave è “assente” quando tocca alla sua amministrazione farsi parte attiva per alleviare il problema disoccupazione nella sua città”.
Per Triberio la situazione sociale “è grave e il clima è avvelenato, anche a causa di chi dovrebbe invece dare per primo esempio di compostezza e correttezza istituzionali: dopo l’ennesimo schiaffo in faccia alle problematiche della disoccupazione, non vorrei che ogni manifestazione di indignazione diventi occasione per strumentalizzazioni auto-assolutorie, un comodo alibi per scaricarsi di responsabilità insinuando che ci sia chi “dice e non dice”, solo perché evidenzia le storture di metodi amministrativi che sono sotto gli occhi di tutti. O peggio ancora che qualcuno, esponendo il proprio pensiero critico su scelte amministrative opinabili e dalla dubbia imparzialità, sia considerato un “inquinatore di pozzi”, o addirittura un “rancoroso perché fuori dalla giostra”. La politica deve essere a servizio di tutti i cittadini, a prescindere da chi votano alle Comunali o alle Regionali, ribadendo che non indietreggiamo di un millimetro sul diritto di critica dei consiglieri e della società civile, ma soprattutto da parte dei cittadini socialmente più fragili, che hanno solo la voce dei social per farsi sentire. Anche chi percepisce un reddito di cittadinanza ha diritto a criticare chi lo governa senza temere “ritorsioni”, che ripugnano proprio per la disparità di forza di chi lo vuole opprimere. Nessuno, nemmeno in stato di bisogno, deve essere costretto a rinunciare a un diritto fondamentale per il cittadino” – ha concluso il consigliere di opposizione che si dice pronto a contrastare qualsiasi tentativo di “negare la democrazia ai più deboli, e qualsiasi tentativo di instaurare un clima di larvata intimidazione abusando delle entrature istituzionali. Ci metteremo sempre di traverso a qualsiasi tentativo di silenziare il dissenso per non disturbare il “giostraio””.
Sule questione non si è fatta attendere la replica del sindaco Giuseppe Di Mare che ha bollato come “farneticanti e false” le dichiarazioni del consigliere che “risulta costantemente impreparato nella sua azione politica. Disinformato, lo inviterei a cambiare informatore o prepararsi meglio quando decide di fare delle comunicazioni ufficiali”. –ha replicato spiegando che il Comune si è subito attivato per avviare i cantieri mettendo in atto tutte le azioni propedeutiche previste dalla legge, “purtroppo nonostante le proroghe richieste dal sindaco e ottenute dalla Regione, ben 5 avvisi per la ricerca della direzione lavori sono andati pressoché deserti (probabilmente il super bonus ha inciso) e per chi conosce la legge sa che si tratta di elemento imprescindibile per andare avanti”.
Il Comune ha anche chiesto una deroga regolamentare per la direzioni lavori che non si può concedere in quanto le caratteristiche previste dalla legge non sono derogabili.
“Cerchi l’inefficienza in chi lo accompagna nel suo percorso, in quei colori politici che hanno da sempre amministrato la nostra città, esclusa la parentesi 5 stelle, che – ha proseguito il primo cittadino- di fatto hanno portato la nostra Augusta all’abbandono che noi stiamo provando a trasformare. La collaborazione e la disponibilità per la città, a prescindere dai colori politici, non si pronunciano solo quando si è ripresi da una telecamera, ma dovrebbero essere azione quotidiana nell’agire di un rappresentante dei cittadini. In questo caso sarebbe bastata una chiamata al sindaco, agli assessori o agli uffici per verificare che l’ amministrazione in questa vicenda ha fatto tutto ciò che doveva. Con questo serio comportamento avrebbe evitato il consigliere quello che in siciliano si dice “mala cumparsa”.
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