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Augusta, problemi e criticità del carcere, i sindacati Fns-Cisl e Uspp incontrano il ministro Salvini

Al rappresentante del Governo i segretari  provinciali hanno affidato vari documenti, relativi alle tematiche evidenziate

Dalla carenza strutturale all’organico insufficiente al sovraffollamento della popolazione carceraria. Sono i problemi che vivono le strutture carcerarie di Siracusa e in particolare di Augusta – dove nei mesi scorsi due detenuti sono finiti in ospedale e poi sono morti per lo sciopero della fame- sollevate  da Fns-Cisl  e Uspp  direttamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  Matteo Salvini, che hanno incontrato a Siracusa qualche giorno fa insieme all’europarlamentare Annalisa Tardino e all’ex deputato Vincenzo Vinciullo.

Al rappresentante del Governo i segretari provinciali dei due sindacati  hanno affidato vari documenti, relativi alle tematiche evidenziate che partono  da quello che i sindacati definiscono “atteggiamenti e comportamenti vessatori reiterati e duraturi, con  diminuzione del punteggio del giudizio annuale dal 2019 ad oggi ai rappresentanti sindacali che prestano servizio ad Augusta” alle condizioni delle celle dell’istituto penitenziario di Augusta  molte delle quali sono “in pessime condizioni strutturali, fatiscenti e prive di bagni, con doccia in circa 9 sezioni su 1. E’ necessario avviare un programma di ristrutturazione e manutenzione delle celle, garantendo bagni con doccia adeguati in tutte le sezioni. Ad oggi solo 3 sezioni su 12 sezioni hanno le docce in camera. Questo stato di cose – si legge- ha generato profondo malcontento tra i detenuti costretti a vivere in queste condizioni e a renderli più aggressivi nei confronti delle istituzioni”.

Secondo i sindacati, inoltre,  i locali officina fabbri e campo sportivo sono “inagibili per motivi strutturali e per una casa di reclusione dove il trattamento e il lavoro deve migliorare le condizioni di vita dei detenuti e promuovere un ambiente carcerario più umano e sicuro e impegnarli nel sociale all’interno dell’istituto è veramente assurda la chiusura di detti reparti”.  Mancherebbero, altresì, i servizi igienici in alcuni posti di servizio del personale di Polizia penitenziaria.

Altro grave problema che affligge il carcere di Augusta è la carenza di personale: l’organico completo previsto per la Polizia penitenziaria è di 251 unità, ma quello amministrato è di  226 unità di Polizia penitenziaria, ma attualmente operano solo 145 unità, (dai 226 si devono sottrarre 42 unità distaccate in altre sedi, tra cui 23 distaccati verso il Nucleo provinciale di Siracusa, 21 unità assenti per  commissione medica ospedaliera). Di questi, 12 assenti per la loro candidatura alle elezioni amministrative.

Ciò ha portato a un coefficiente personale presente/detenuti ristretti significativamente inferiore alla media regionale e nazionale. – scrivono la Fns Cisl e l’Ussp –Circa 50 unità di Polizia penitenziaria al servizio a turno, ma se consideriamo che per coprire i posti con i livelli massimi di sicurezza accorrerebbero ben 83 unità di Polizia penitenziaria, 59 unità per coprire i posti con i livelli minimi di sicurezza si comprende che all’appello mancano almeno circa 50 unità di Polizia penitenziaria di almeno 10 sottufficiali tra ispettori e sovrintendenti. Come si possono garantire i diritti soggettivi del personale presente?” A ciò va aggiunto la carenza del ruolo di ispettori: su 19 unità previsti, 2 sono distaccati al nucleo provinciale di Siracusa, 1 prossimo alla pensione dal 1 settembre 2023, 8 unità coordinatori uffici,  3 al servizio a turno di cui 1 assegnata per 104 da altro istituto. 8 unità ispettori mancanti”.

Anche la presenza di educatori è nettamente insufficiente rispetto al fabbisogno dell’istituto: “Queste carenze hanno determinato un carico di lavoro eccessivo per il personale e una implementazione compromessa delle attività tratta mentali destinate ai detenuti che si ripercuote giornalmente sul personale di Polizia penitenziaria in servizio”.

A proposito del sovraffollamento la struttura megarese “si trova al centro di una profonda crisi strutturale e umanitaria. Ospita attualmente circa 475 detenuti, nonostante la capienza regolamentare sia di soli 339 posti. Ciò ha portato a un tasso di sovraffollamento del 140%, ben al di sopra della media nazionale”.

A fronte di tutti i problemi elencati le segreterie e coordinamenti provinciali Fns-Cisl – Uspp  hanno chiesto l’ assegnazione di circa 50 unità personale di Polizia penitenziaria e 10 sottufficiali ruolo ispettori e sovrintendenti, la creazione di nuclei o di unità all’interno degli istituti specializzati o esperti nella gestione dei droni e protocolli operativi “in modo che il personale di Polizia penitenziaria sappia, prima di intervenire, fino a dove possono spingersi in una cornice predeterminata di legalità per garantire sicurezza e contenere le sommosse. Infine diverse sono state le nostre segnalazioni, ma in questi anni – hanno concluso-  nulla è cambiato e per questo motivo che il nostro auspicio sia quello di un serio impegno governativo per risolvere le diverse criticità che attanagliano il penitenziario di Augusta. Che il Governo abbia a la forza di trovare la scelta definitiva per far ritornare il carcere di Augusta l’eccellente struttura che era qualche anno fa”.

 


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