Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione, garantire a tutti una sanità efficiente e rinnovare i contratti. Sono queste le priorità fondamentali di cui deve occuparsi il Governo secondo Cgil, Cisl e Uil, che ne hanno discusso ieri pomeriggio. Un’affollata assemblea unitaria dei pensionati augustani a palazzo San Biagio alla presenza dei segretario regionale di Cgil-Spi, Maurizio Calà e provinciale della Uil Stefano Munafò e dei segretari di categoria Sergio Adamo per la Uil-pensionati, Valeria Tranchina (Spi-Cgil) e Sebastiano Spagna (Fnp-Cisl pensionati).
“Questa – ha detto Tranchina – è la seconda assemblea unitaria della provincia di Siracusa. Si ricalca la stessa squadra che sta facendo il confronto al Governo e si parla del pacchetto pensione e della seconda fase. Abbiamo illustrato a che punto è la trattativa, la proposta non è soddisfacente, la platea a cui si rivolge è ridottissima ma stiamo parlando di lavoratori che devono andare in pensione“.
“Siamo sul punto di chiudere la trattativa con il Governo per la cosiddetta seconda fase e – ha aggiunto Spagna – di raccordare il sistema delle pensioni con le esigenze dei pensionati, dei giovani, dei disoccupati. È una vertenza confederale, tra le conquiste più importanti c’è la rivalutazione delle pensioni e al di là della volontà dei Governi c’è un dato di fondo: il contributo è un salario differito, e adesso le pensioni devono essere rivalutate. Non si può sempre chiedere solo ai pensionati”.
Munafò, ha ricordato come la prima fase delle vertenza li ha visti “soddisfatti. Oggi siamo di fronte alla possibilità di un accordo che modifica una serie di punti –ha proseguito – C’è qualche difficoltà ad accettare la proposta del governo, siamo per continuare la discussione e trovare un punto di incontro e abbiamo detto ai nostri iscritti che dobbiamo continuare”.
Ha chiuso l’assemblea il segretario generale pensionati Cgil Maurizio Calà. “Siamo tornati a un vecchio sistema di valutazione che prova a dare un giusto equilibrio – ha spiegato – il governo ha solo parzialmente aperto su alcune delle nostre proposte, come l’Ape sociale, ma non ha aperto sui giovani. Chiedevamo una pensione di garanzia minima, diversamente saranno disincentivati a pagare i contributi. Non è arrivato nulla e anche sulla questione delle donne abbiamo chiesto che si prenda in carico il lavoro di cura. Le donne devono avere uno sconto previdenziale e lo Stato deve riconoscerlo. Auspichiamo che il tavolo di oggi nella capitale partorisca qualcosa, viceversa comunque le rivendicazioni andranno avanti”.
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