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Augusta, Muscatello al lumicino e sale operatorie chiuse ad attività programmata. L’associazione Tds: “situazione inaccettabile”

In una conferenza stampa i componenti dell’associazione  hanno elencato criticità del presidio che al momento ha circa 60 posti letto e  stigmatizzato il comportamento  dell’amministrazione

Da circa due mesi sono stati sospesi gli interventi chirurgici programmati all’ospedale Muscatello per carenza di anestesisti e il direttore sanitario Spina ha dichiarato che gli anestesisti non vogliono venire ad Augusta. Quindi viene da pensare che man mano che andranno in pensione quelli in servizio al Muscatello la Chirurgia cesserà. Per questo chiediamo all’Asp di pubblicare la richiesta di assunzione dei professionisti, la destinazione di presidi e il rifiuto di venire ad Augusta, tutto documentato”.  A dirlo sono i componenti del “Tds”, l’associazione a tutela dell’ospedale di Augusta e della salute che hanno riacceso i riflettori sulla sanità megarese durante una conferenza stampa che si è tenuta l’altro ieri sera con il presidente Mimmo Fruciano, la vice Maria Carmela Giannone e i soci Sebastiano Tringali, Vincenzo Sanseverino, Valerio Valeri e Piero Mantinei

Ma questa non è l’unica anomalia del Muscatello – hanno aggiunto -. Ancora non attivato il reparto di Oncologia, manca l’Obi al pronto soccorso previsto per legge, di recente il poliambulatorio è stato alleggerito  dalla medicina riabilitativa e legale, passata a Lentini come riferimento principale, così pure la specialistica medicina di base. Per le liste d’attesa la prima disponibilità per la mammografia è a gennaio 2019, la colonscopia a luglio 2019, la gastroscopia a  dicembre 2018, visita neurologica a luglio 2018 all’ospedale ad aprile 2018 al poliambulatorio,  la visita cardiologica  più elettrocardiogramma e visita diabetologica a giugno 2018, da quando è stato aperto il reparto di Neurologia gli esami strumentali vengono eseguiti altrove per mancanza di assunzione del tecnico. Ad oggi l’ospedale Muscatello conta circa 60 posti letto, oltre i 12 della Psichiatria, a fronte dei 120 previsti dalla rimodulazione della rete ospedaliera. Che decisione prenderà a fine anno l’assessorato regionale vedendo i numeri dei ricoveri e tutto il contesto negativo?

I componenti dell’associazione  si sono detti  delusi per “l’inerzia dell’amministrazione comunale  che, pur avvalendosi del proprio consulente alla sanità,  non ha mai avuto una ferma posizione sulla chiusura dei lavori di adeguamento della sala operatoria  del 2015 che dovevano essere consegnati entro pochi mesi, ma continuarono  per nove mesi“. A breve distanza dalla riapertura l’attività operatoria fu sospesa per altre due volte, a dicembre  altra sospensione  per lavori al soffitto, “al consiglio comunale  non mancarono le contestazioni da parte di alcuni consiglieri di opposizioni e il sindaco sdrammatizzava dicendo che si era fatto allarmismo ed il lavoro tra programmato – hanno ricordato -, venne il sospetto che ancora una volta si metteva il coperchio mentre l’acqua bolliva. E pensare che ancora prima e durante le elezioni comunali assieme al sindaco avevamo condiviso la lotta per rivendicare e chiedere giustizia per quello che ci spetta di diritto e porre fine alle decisioni dell’Asp che  è venuta meno alla rimodulazione  della rete ospedaliera per l’ospedale di Augusta. Le nostre strade si sono divise e abbiamo continuato la lotta da soli”, prima si sono appellati alla deputazione del M5S, poi all’onorevole Maestri, che presentò l’8 febbraio 2017 un’interrogazione al ministro della Salute Lorenzin che rispose, a marzo 2017 hanno consegnato dei documenti sulle anomalie gestionali del’Asp all’allora presidente delle commissione regionale antimafia Musumeci, per l’applicazione della legge 10 del 2014 per il centro di riferimento regionale  per la diagnosi e  cura delle malattie dell’amianto.

Il 12 settembre  del 2016  fummo convocati dalla terza commissione consiliare  a seguito dovevano essere invitate altre associazioni in modo che ognuno potesse esprimere il proprio parere che le criticità dell’ospedale, poi l‘amministrazione doveva denunciare  non si sa chi, non si è saputo più nulla e il ricorso al Tar di Catania che poi fu trasmesso a quello di Palermo? – hanno concluso non escludendo forme di protesta eclatanti – noi non ci siamo fermati, attraverso il consigliere comunale Peppe Di Mare incontreremo l’assessore alla Sanità Razza, il nostro non vuole  essere un attacco politico né personale ma far capire ad amministrazione e consiglio comunale della grave situazione  in cui versa l’ospedale”.


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