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Augusta, no all’allargamento a golfo Xiphonio e Faro Santa Croce dei confini dell’Autorità portuale

Il ministero delle Infrastrutture ha stralciato la proposta contenuta nel Dpss del 2020 dell’Autorità portuale perché la richiesta deve seguire un iter diverso

Niente allargamento dei confini da Punta Magnisi fino a Capo Santa Croce, compreso il Golfo Xifonio, dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile non ha, infatti, approvato la proposta dell’Adsp di estendere i suoi confini a Punta Magnisi fino a Capo Santa Croce includendo, quindi, il tratto compreso tra il pontile Enichem esterno alla diga foranea e la penisola di Thapsos e l’intero golfo Xifonio fino a poco oltre il Faro, contenuta nel Documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss) del 2020 che era stato approvato, con apposita delibera e alcune osservazioni, anche dalla precedente amministrazione pentastellata e dalla maggioranza del Consiglio comunale in carica due anni fa. Lo ha detto il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina durante il Consiglio comunale monotematico, che si è tenuto a palazzo San Biagio nelle scorse settimane sostenendo che da parte del ministero “sono state stralciate tutte quelle aree che non fanno parte ancora della circoscrizione dell’autorità portuale” e di non essere interessato ad ulteriori allargamenti di confini territoriali.

“La proposta di estensione degli attuali limiti di circoscrizione territoriale di riferimento richiamata negli elaborati sottoposti a valutazione è esclusa dall’iter di approvazione del Documento di programmazione strategica di sistema (Dpss) di cui alla presente istruttoria, in quanto demandata allo specifico iter approvativo di cui al comma 15 dell’articolo 6 della legge n.84/1994, e successive modifiche ed integrazioni. La relativa indicazione negli elaborati cartografici è, pertanto, in questa sede intesa come mera ipotesi di eventuale futuro sviluppo strategico del sistema portuale” – si legge nel decreto, firmato dall’ex ministro Giovannini nei mesi scorsi, in cui si sottolinea, in sostanza, che l’iter che è stato adottato per allargare i confini non è quello previsto dalla legge.

Infatti, a partire dal 2016, con l’inserimento del comma 15 nell’articolo 6 della legge 84/94, i limiti territoriali delle autorità di sistema portuale possono essere modificati solo con decreto del presidente della Repubblica, su  proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previo parere  della Conferenza unificata. Alla luce della nuova normativa viene, inoltre, chiarito che mentre spetta all’ Adps, attraverso il Piano regolatore portuale, individuare la destinazione funzionale delle aree portuali e retro-portuali, è invece competenza dei Comuni e della Regione la pianificazione delle aree con funzione di interazione porto-città.

Il tema dell’allargamento dei confini era stato al centro anche di polemiche e discusso dal Consiglio comunale del 15 luglio 2020 durante il quale si approvò il Dpss e in cui gli ambientalisti e  Legambiente Augusta avevano sollevato molte obiezioni sull’opportunità, fattibilità e convenienza della proposta di estendere i confini di competenza dell’ Adsp esprimendo perplessità sulle destinazioni funzionali assegnate alle aree dell’ambito portuale:

“Spiace constatare che né il presidente Annunziata né gli amministratori di allora – ha dichiarato Enzo Parisi di Legambiente- ascoltarono le nostre ragioni e il nostro consiglio di non fare in fretta, ma di fare bene. Non ci stupisce oggi apprendere che nessuno (Adsp, amministrazioni comunali e Regione) aveva tenuto conto della norma vigente e considerato che era necessario percorrere un ben diverso iter. Ci auguriamo che con la presidenza di Di Sarcina possa ancora esserci lo spazio per una rivisitazione della proposta di Piano regolatore portuale e, seppure in ritardo, recuperare quella fase di confronto e condivisione che le associazioni ambientaliste avevano inutilmente richiesto e che è totalmente mancata sia nella predisposizione del Dpss che successivamente”.


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