In tendenza

Augusta, il Comune aderisce ad “Aretusacque”: via libera del Consiglio. Contraria l’opposizione

A votare l’atto solo la maggioranza. I consiglieri di opposizione presenti Contento e Triberio hanno detto no “alla privatizzazione selvaggia dei beni e servizi comunali a discapito dei cittadini”

Anche il Comune di Augusta ha aderito ad “Aretusacque spa”, la costituenda società mista pubblico/privato che gestirà il servizio idrico dell’Ati Siracusa e, dunque, anche del comune megarese.

Il via libera è arrivato l’altro ieri sera dal Consiglio comunale che con la sola maggioranza ha approvato e ratificato la decisione in seno all’assemblea dei sindaci dell’ Ati del sindaco Giuseppe Di Mare che ha parlato di “un atto dovuto nel senso che è un atto deliberato dal comitato dei sindaci. E’ un percorso che – ha spiegato- riteniamo unico in tutta la provincia, andiamo a costruire una società per un 51% pubblica, per il 49% privata che gestirà il servizio idrico in tutta la provincia. Con questo servizio, considerato l’enorme sacrificio che viene fatto dai nostri uomini del servizio idrico, notte e giorno, a qualunque orario, recuperiamo anche risorse umane che potremmo impiegare in altri modi. Con questo atto stiamo dando l’avvio al percorso, poi si dovrà individuare il partner privato che parteciperà a questa società. Le bozze sono approvate dal commissario e dagli altri consigli comunali, lo facciamo anche noi, quindi ritengo che sia anche un percorso di esternalizzazione del servizio idrico che guarda al mercato e alla migliore efficienza e funzionamento della gestione del servizio idrico”.

Critici i due consiglieri del gruppo “Nuovo patto per Augusta” Milena Contento e Giancarlo Triberio che hanno votato contro la privatizzazione del servizio ricordando che  la norma indica le possibili scelte che l’assemblea dei sindaci può optare per la gestione idrica individuando la gestione pubblica, privata o società mista pubblico privata.

“Il nostro sindaco ha scelto la società mista contribuendo a cambiare la scelta presa nel novembre 2020 dalla stessa assemblea che aveva optato per una società di gestione totalmente pubblica. – hanno detto-  Fermo restando che occorreva fare una scelta nell’ambito delle opzioni previste dalla legge, noi siamo contrari alla scelta del sindaco sostenuta dalla maggioranza, perché essendo l’acqua un bene essenziale pubblico, è scellerato scegliere di farlo gestire ad un privato che per sua stessa natura dovrà fare utili. Possiamo quindi parlare di “oro blu”  ed é evidente che questa scelta tradisce il referendum sull’acqua del 2011 e ripropone un sistema di gestione che ha già lasciato tantissimi problemi sul nostro territorio con servizi scadenti e tariffe alle stelle, mentre se i sindaci avessero scelto, sempre nell’ambito del sistema Ato una gestione totalmente pubblica, in questo caso gli utili, investimenti e gestione sarebbe stata al riparo da interessi di business privato”.

Secondo i due esponenti dell’opposizione la scelta esercitata  dalla maggioranza comporterà non appena la nuova società d’ambito sarà operativa, “un sicuro aumento delle tariffe idriche. E non è certo accettabile la giustificazione del sindaco, che cerca di nascondersi circa l’impossibilità di poter accedere ai fondi del Pnrr, perché – hanno proseguito- se avesse scelto la forma pubblica nulla sarebbe stato compromesso. Ormai é chiaro ed evidente che l’amministrazione Di Mare sta privatizzando beni e servizi pubblici essenziali che non tutelano il bene pubblico e rischia di essere solo appannaggio dei privati. In questi ultimi mesi, stiamo assistendo, da parte della Giunta Di Mare, alla progressiva privatizzazione di servizi e beni pubblici essenziali erogati dal Comune, come il servizio idrico e qualche settimana fa anche il servizio riscossione tributi, e quest’ultimo costerà alla comunità 500.000 euro annui oltre all’aggio, che determineranno nel prossimo futuro un considerevole aumento delle tasse e tariffe comunali. Noi diciamo no all’acqua privata e no alla privatizzazione selvaggia dei beni e servizi comunali a discapito dei cittadini”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni