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Augusta, gru danneggiate prima dell’uso: l’Autorità portuale ci riprova. E ne acquista altre due per 14 milioni

Dovranno sostituire le due già acquistate anni fa e mai entrate in funzione perché danneggiate durante il montaggio e per le quali servono oltre tre milioni per smontarle

Costerà altri 14 milioni di euro di fondi pubblici acquistare altre due nuove gru da sistemare, dentro il porto commerciale, al posto delle due già acquistate anni fa (pare per circa 12 milioni di euro) e mai entrate in funzione perché danneggiate in fase di montaggio, ancora prima di essere usate. E per il cui smontaggio ci vorranno altri tre milioni di euro.

È quanto prevede il bando per la  fornitura di  2 gru gommate quale arredo complementare correlato ai lavori di adeguamento di un tratto di banchina del porto commerciale di Augusta per l’attracco di mega-navi container, pubblicato dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, che è  scaduto qualche giorno fa per l’acquisto delle due grosse gru gommate a braccio tralicciato in grado di “operare su navi di taglia fino a 10.000 teus con 19 file”, con alimentazione diesel, con portata di 50 tonnellate e sbraccio non inferiore a 60 metri.

Le gru sono, infatti, necessarie per fare decollare il terminal container che, cosi come annunciato dal presidente dell’ Adsp Francesco Di Sarcina, dovrebbe essere trasferito dal porto di Catania allo scalo megarese e che era già previsto, in realtà, sulla carta, già dal 2011, in un progetto per un importo di 34 milioni e 522 mila euro. Il progetto era stato finanziato in quota parte nell’ambito della programmazione prima del Pon 2007-2013 e poi del Pon 2014-2020 e prevedeva di adeguare ed attrezzare un tratto di banchine per l’arrivo di mega navi per il terminal container, mai decollato anche per il “pasticcio” delle gigantesche gru blu, inservibili ora come sempre, che ancora sono al loro posto, in attesa delle decisioni  della magistratura visto che  sono ancora al centro di contenziosi giudiziari per stabilire la  responsabilità tra ditta costruttrice, direzione di lavori e autorità di sistema.

Adesso per garantire il mantenimento del finanziamento Pon su tutto l’intervento ed evitare che la Comunità europea  possa revocarlo e chiedere indietro i soldi  “già incamerati e spesi per la realizzazione delle banchine e del correlato attrezzaggio”  si deve correre contro il tempo, perché il bando di acquisto delle nuove gru impone il  collaudo generale delle opere entro il 31 dicembre del 2023. E , dunque, le gru dovranno essere installate, funzionalizzate e collaudate entro e non oltre il 30/10/2023, come si legge nel capitolato d’appalto.

Nel bando si sottolinea che “la funzionalità dell’opera è di primaria importanza per l’intero porto commerciale di Augusta e per l’interconnessione ai finanziamenti del Pnrr in atto, con particolare riguardo all’elettrificazione delle banchine dello scalo megarese, ivi incluse quelle in oggetto” e “visto i tempi ristretti, quest’amministrazione è intenzionata a vagliare, con separata procedura pubblica, la disponibilità sul mercato di due gru usate, con caratteristiche equivalenti, da adottare in caso di indisponibilità del nuovo”.

Le due imponenti strutture potranno però essere collocate  non prima che verranno smontate le due esistenti che hanno dei danni irreparabili, cosi come ammesso dalla stessa Adsp, sono rimaste “parcheggiate” per anni senza alcuna utilità e, tra l’ altro, anche a rischio soprattutto per i grossi bracci visto che per almeno tre anni non hanno avuto alcuna manutenzione.  Per lo smontaggio dei vecchi mezzi nel bando è prevista la spesa di 3 milioni e 350 mila euro, anche se ad aprile era scaduto  un primo bando per l’affidamento del servizio di smontaggio delle due grosse gru, e la successiva messa a deposito dei suoi componenti in apposta area portuale di stoccaggio, da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e in modalità telematica dall’Autorità portuale.


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