In tendenza

Augusta, detenuti morti dopo sciopero della fame, droga e telefonini in carcere: depositate due interrogazioni parlamentari

Una è a prima firma del senatore del Pd Antonio Nicita, l’altra del parlamentare di Italia viva Davide Faraone

Hanno suscitato la reazione della politica i gravi fatti accaduti in questi giorni al carcere di Augusta. Due interrogazioni parlamentari sono state depositate oggi, una  a prima firma del senatore del Pd Antonio Nicita  che preannuncia nuove ispezioni  e riprende la notizia della morte “nel giro di pochi giorni, dopo il trasferimento in ospedale, di due detenuti ricoverati in gravi condizioni dopo aver iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni di detenzione. Si tratta di Liborio Davide Zarba, deceduto in ospedale alle prime ore del mattino e di Victor Pereshchako, deceduto sempre in ospedale tra le 7.30 e le 7.40 martedì mattina. Un terzo detenuto ha tentato il suicidio con impiccagione, entrando in coma, soccorso in ospedale e pare oggi fuori pericolo”- spiega il senatore siracusano che con l’interrogazione  chiede di conoscere quali misure urgenti il ministro competente intende adottare per intervenire su “una situazione di evidente crisi” già segnalata da Nicita e da altri senatori in una interrogazione nei mesi scorsi.

A quell’interrogazione il Governo aveva risposto solo sul piano delle risorse umane addizionali che – ricorda il senatore- dovrebbero essere garantite in un prossimo futuro e non anche sul piano dell’assistenza sanitaria e psicologica. I nuovi gravissimi fatti rendono del tutto insoddisfacente l’attenzione che il Governo finora ha riposto sulla vicenda. Di qui la nuova interrogazione cui seguiranno successive nuove ispezioni”.

Un’ altra interrogazione è quella del parlamentare di Italia viva, Davide Faraone come fa sapere  il coordinatore Provinciale del partito e consigliere comunale di Augusta Manuel Mangano: “Le notizie provenienti dal carcere di Augusta sono terrificanti: morti per sciopero della fame, arresti per traffico di droga e introduzione di cellulari all’interno della struttura, il tutto in pochissimi giorni. Lo stato dov’è? Chi ha responsabilità rispetto agli incresciosi fatti che stanno avvenendo?” – si  chiede Mangano che già in passato aveva posto l’attenzione sulle condizioni “inaccettabili” in cui i detenuti vivevano e sulle difficoltà che gli agenti della polizia penitenziaria incontravano nello svolgere il loro servizio.

Insieme all’onorevole Davide Faraone, il 10 settembre 2021, ci recammo in visita nella struttura per valutarne le condizioni, – ricorda- e già in quell’occasione constatammo il totale abbandono della struttura e la mancanza di quei servizi essenziali finalizzati a garantire una qualità di vita decente. Rinnoviamo la nostra preoccupazione e per questo abbiamo appena presentato un’interrogazione parlamentare urgente sul tema, non rimarremo a guardare.”

 

 

 


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni