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Augusta, depurazione, commissario unico “scaduto” a maggio e non ancora nominato. E si allungano i tempi

A causare lo stallo ci sarebbero mancati accordi politici della maggioranza di Governo sulle nomine

Non bastavano i sette anni già trascorsi dal primo commissariamento del 2015, con  tre commissari- di cui uno regionale- che si sono succeduti nel tempo e le varie lungaggini burocratiche che ad oggi hanno prodotto, come passi in avanti per la realizzazione dell’agognato depuratore, appena un progetto quasi esecutivo, che un altro stallo è in corso sull’attesa speranza di vedere quanto prima  sparire  i 33 e più scarichi fognari a cielo aperto che fanno di Augusta un’ “isola senza mare”. Il 10 maggio è, infatti, scaduto il mandato triennale della terna che gestisce la struttura del commissario unico per la depurazione, che tra i 100 interventi che sta seguendo, gestisce anche la vicenda augustana. E ancora dopo quasi 3 mesi non c’è ancora la nuova nomina.

Tutto succederebbe per beghe politiche a cui, di certo, poco importa agli augustani che stanno  trascorrendo un’altra estate con la difficoltà di  fare il bagno per i numerosi divieti di balneazioni anche per l’assenza del depuratore.  Come, infatti, ha riportato il quotidiano “La Repubblica” qualche giorno fa le nomine della nuova triade commissariale erano già state firmate dal sottosegretario Alfredo Mantovano e inviate alla Corte dei conti: il governo su proposta dei ministeri del Sud e dell’Ambiente avrebbe nominato come nuovo commissario Cirino Gallo, in area Lega, e come sub commissari  Antonino Daffinà e Riccardo Costanza, quest’ultimo sub commissario uscente, ma a quanto pare il “plenipotenziaro per le nomine di Fratelli d’Italia, il ministro dell’Agricoltura e cognato d’Italia Francesco Lollobrigida, -scrive il quotidiano nazionale- non gradiva le nomine fatte in un primo momento: stesso discorso per il ministro della Protezione civile Nello Musumeci e per quello dello Sviluppo economico Adolfo Urso, tutti molto interessati al tema perché la gran parte dei depuratori da realizzare, e mai costruiti in questi anni a onor del vero nonostante strutture commissariali avviate già dal 2012, sono in Sicilia, Calabria e Campania”.

Così le nomine sarebbero state ritirate e, secondo La Repubblica,  circolerebbe una seconda terna di nomi tra cui ci sarebbe “l’ex assessore regionale della Sicilia e fedelissimo del ministro Musumeci, Totò Cordaro, ed  ex senatori non rieletti”. Ma ancora non c’è una firma e intanto per un paradosso tutto italiano, la struttura commissariale creata ad hoc proprio per accelerare i tempi  e superare l’infrazione comunitaria, che comporta salate multe all’Italia da parte Bruxelles (160 mila euro al giorno) per il continuo inquinamento in  mare, si fermerebbe per mancati accordi politici. Nonostante i 3 miliardi di euro di appalti previsti e i numerosi cantieri fermi perché non c’è un commissario con potere di firma per i vari atti a cui fare riferimento.

E così si allungano i tempi anche per l’agognato depuratore di Punta Cugno: l’ultima  notizia che si ha è del 25 maggio scorso quando, già scaduta la terna commissariale,  si è svolta la conferenza dei servizi sul progetto esecutivo per il quale, come ha poi riferito in Consiglio comunale qualche settimana fa il sindaco Giuseppe Di Mare erano già arrivati circa 14 pareri dai vari enti e se ne attendevano altri per eventualmente integrare il progetto con possibili prescrizioni e concludere la conferenza dei servizi, che poi darà il via al bando e all’affidamento dei lavori.

E se è vero che il responsabile unico del procedimento per le varie attività in corso  è un organo tecnico che può procedere ugualmente,  è anche vero che la mancanza del commissario rallenta  se non stoppa ogni possibile passo in avanti su decisioni da prendere, perchè è  sempre necessaria la presenza del vertice  che procede  ad autorizzare, tra gli altri, mandati  di pagamento,  nuove gare, impegni di spesa. Sul sito, infatti, del commissario unico ogni attività di affidamenti e bandi dei vari progetti è ferma al 27 aprile scorso. In attesa della nuova nomina, che sembra difficile possa arrivare a cavallo di Ferragosto, quando politica e burocrazia vanno in ferie.


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