In dirittura d’arrivo il progetto esecutivo, che attende il decreto ambientale di esclusione della Via per andare in conferenza dei servizi e alla fine far partire la gara per affidare i lavori che ammontano a circa 60 milioni di euro. Questo lo stato dell’arte del depuratore di Punta Cugno, approdato ieri mattina in aula a palazzo San Biagio, durante un Consiglio comunale monotematico che si è svolto alla presenza della struttura commissariale, l’ultima in ordine di tempo che sta gestendo la vicenda per superare l’infrazione comunitaria dello sversamento a mare e le salate multe che si stanno pagando, dopo il primo commissariamento che risale a più di sette anni fa.
La seduta era stata richiesta dall’opposizione e condivisa anche dalla maggioranza e non è stata aperta ad associazioni e comitati interessati al tema, come ha stigmatizzato in apertura la consigliera grillina Roberta Suppo, che con i colleghi Milena Contento, Marco Niciforo e Roberto Conti ha posto diverse domande ai tecnici presenti: a Valentina Parco, responsabile unico del procedimento, a Giuseppe Iannazzo direttore di esecuzione del contratto, a Giangiulio Berardo in rappresentanza dei progettisti.
E che ci sia sul tema un grande interesse in città la ha sottolineato anche Riccardo Costanza, sub-commissario che ha ricordato come su 68 comuni in infrazione comunitaria Augusta è quello più presente in termini di cittadinanza attiva rispetto ad altri anche più grandi dove il tema è più sopito, ma è stato anche il Comune che ha presentato in assoluto più criticità in termini di vincoli e autorizzazioni, pur non essendo il più grande e quello dal maggior costo.
“Ci sono stati tanti passi della burocrazia, – ha affermato- abbiamo redatto un progetto esecutivo di 800 elaborati, avviato un iter ambientale quale è la verifica di esclusione della Via, che per legge deve durare 45 giorni e se pur iniziato l’anno scorso ad aprile, non ha ancora portato al decreto. Fortunatamente sappiamo che abbiamo ottenuto l’esclusione della Via, una volta ottenuto il decreto potremo fare la conferenza dei servizi, a valle del quale fare la verifica e appaltare i lavori. Oggi siamo riusciti a raddoppiare la posta finanziaria per Augusta, in termini di abitante pro-capite questo è l’agglomerato che ha avuto il finanziamento maggiore con circa 60 milioni di euro”.
Anche se l’ importo complessivo dei lavori è di 32 milioni e mezzo di cui 8 milioni e 400 per il depuratore, 2 milioni e 200 per la stazione P0, 3 milioni e 100 per il collettore che porta i reflui a Punta Cugno e poi gli importi lavori delle varie frazioni. A questa somma va aggiunto circa un 35% per Iva, oneri discarica ed altro che porta alla somma totale di circa 60 milioni di euro.
Nel dettaglio saranno realizzati circa 52 chilometri di nuova fognatura e previsti 27 impianti di sollevamento di cui il più grande è P0 che colletterà tutte le aree e che sarà non solo stazione di pompaggio ma anche di pretrattamento. La stazione dovrà essere rifatta perché la condotta già realizzata è inutilizzabile. Tramite un collettore il refluo verrà conferito al depuratore di Punta Cugno, che riceverà il carico complessivo di 57 mila abitanti, di cui 17 mila provenienti da Agnone d’estate. Dal depuratore sarà previsto un rilancio a mare utilizzando, in particolare, il pontile consortile di Punta Cugno, per il quale sono già arrivati tutti i pareri favorevoli degli enti coinvolti. Tra questi anche la società che dovrebbe realizzare al consortile il deposito di Gnl che ha detto che non ci sono interferenze.
Nel progetto è stato redatto anche lo studio di fattibilità di Agnone che ha visto come migliore soluzione tecnico-economico quella di convogliare i reflui provenienti dall’agglomerato più a nodo di Augusta alla stazione P0 per poi ed essere trattato al depuratore. Agnone non avrà dunque il suo depuratore, come si era detto l’ultima volta perché i costi gestionali di un depuratore a sé, hanno spiegato i tecnici, sarebbero stati maggiori del collettamento a Punta Cugno, considerato che Agnone essendo frazione marinara raggiunge il picco di 17 mila abitanti solo uno, due mesi l’anno e il depuratore non si può spegnere nei mesi quando c’è scarsa affluenza e al massimo 500 residenti.
A Brucoli c’è una condotta che scarica a mare, lo scarico verrà eliminato con la realizzazione di una stazione di sollevamento A Monte Tauro, sprovvista di rete fognaria se non per qualche tratto, gli interventi sono suddivisi in zona sud dove sono previste 10 stazioni di sollevamento e nord: in quest’ultima saranno 9 le stazioni di sollevamento che si collegheranno alla condotta a P0.
All’Isola e Borgata già c’è una rete fognaria mista che raccoglie sia scarichi fognari che acque piovane che convogliano in punti di scarichi a mare, qui si faranno dei collettori di intercettazioni di tutti gli scarichi e l’installazione rispettivamente di 4 e 2 4 stazioni di sollevamento. Gli scarichi saranno eliminati e trasformato in scaricatori di piena. Qui non è previsto il rifacimento di tutta la rete fognaria dell’Isola ma solo del completamento
Secondo il cronoprogramma stilato la durata complessiva dei lavori è di 26 mesi, ma non è stato fornita una data presunta di inizio, che rimane legata ai tempi della burocrazia. D’altra parte anche per la progettazione, avviata a settembre 2020 e che non è ancora conclusa, si sono allungati i tempi: “problemi dell’area Sin hanno vincolato i tempi progettuali, i giorni contrattuali hanno avuto delle interruzioni perché tra uno step all’altro c’erano decisioni di enti esterni o autorizzativi che hanno portato all’allungamento dei tempi”– hanno giustificato i tecnici in aula che hanno assicurato che si lavorerà su più fronti, partendo contemporaneamente con tre cantieri che riguarderà il sollevamento P0, il depuratore e il collettore di scarico, per completare con la rete fognaria più complessa di Monte Tauro e Brucoli.
Sull’eventuale utilizzo delle acque depurate da parte delle industrie è stato spiegato che “il depuratore è stato dimensionato per riusare le acque reflue se ci sarà richiesta anche se manca la rete di distribuzione di un eventuale utilizzatore e si dovrà fare un ulteriore investimento”.
Sul problema di approvvigionamento energetico per la gestione del depuratore dovrà essere affrontato in un secondo momento dal gestore in quanto è considerata attività accessoria che non compete alla struttura commissariale.
Per il sindaco Giuseppe Di Mare “è un giorno importane perché discutiamo di uno dei temi principale. E’ un tema che viene da lontano e per la sua risoluzione servono tanti iter e procedimenti anche amministrativi, che molte volte anche nel nostro paese si trasformano in ritardi importanti. Sono un’ottimista, – ha affermato- non è più un problema economico perché i soldi ci sono a copertura integrale dell’opera, c’è da superare tutta la fase autorizzativa che è a buon punto”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo