Cosi come aveva già preannunciato a metà marzo in aula la struttura commissariale, è arrivato da parte delle Regione il decreto di esclusione dalla procedura di valutazione ambientale (Via) per la realizzazione del depuratore ad Augusta, per il quale è stata fissata al 15 maggio prossimo la conferenza dei servizi decisoria per l’approvazione finale del progetto.
Il decreto dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente porta la data del 22 marzo scorso ed è stato emesso sulla base del parere di febbraio scorso della Commissione tecnica specialistica che ha posto però numerose prescrizioni, diciannove, da adempiere, la maggior parte delle quali, 14, ante operam.
“Tra queste prescrizioni, tutte importanti – sottolinea in una nota Legambiente Augusta- ci sembrano da curare particolarmente quelle relative alla mitigazione dell’impatto odorigeno del depuratore di Punta Cugno e del cosiddetto P0-puntozero, stazione di pretrattamento e sollevamento di tutti i reflui, collocata all’ingresso dell’abitato e molto vicina all’area di rispetto cimiteriale; alla necessaria attenzione e prudenza che bisogna porre nei lavori, nel ripristino ambientale e nella riqualificazione del tratto del fiume Mulinello interessato dall’attraversamento della condotta; al monitoraggio e alla verifica dell’impatto dello scarico dei reflui depurati nel porto megarese; al monitoraggio e alla verifica dell’impatto dello scarico di emergenza del P0-puntozero tramite la esistente condotta che –prosegue la nota- da via Pio La Torre, all’altezza di via Caltanissetta, attraversa la Zsc saline Migneco-Lavaggi e, in caso di guasto prolungato, sverserebbe in mare (ma all’interno del sito Zsc) tutti reflui non depurati del sistema fognario che le vasche di accumulo non riuscissero a contenere (2 ore di portata media come riportato nello studio ambientale e nel parere Cts o 12 ore come affermato in Consiglio comunale?)”.
Nel progetto trasmesso per il procedimento di verifica ambientale non è compreso il collettamento e la depurazione dei reflui di Agnone. “Secondo quanto si comprende dalla documentazione prodotta e da quanto riferito dalla struttura commissariale – continua Legambiente- i reflui di Agnone saranno in futuro inviati al depuratore di Punta Cugno che sarà opportunamente dimensionato per riceverli e trattarli. Inutile chiedersi se e quando ciò avverrà. Attendiamo di conoscere lo studio di fattibilità, non ancora disponibile nel sito del commissario unico, che avrebbe stabilito che questa è la soluzione migliore”.
Ad 8 anni dall’inizio del commissariamento (giugno 2015, primo commissario Vania Contrafatto) si è ora conclusa la fase di verifica ambientale con il decreto di esclusione Via e “ci auguriamo che la struttura commissariale ottemperi quanto prima alle prescrizioni e proceda rapidamente con progetto esecutivo, appalto e inizio lavori. Lavori che comunque, stando al cronoprogramma, avranno una durata di 1340 giorni” – conclude l’associazione ambientalista.
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