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Augusta, decessi per covid e contagi in strutture per anziani: due indagati per omicidio colposo plurimo

L’indagine trae origine da un esposto della moglie di uno dei se anziani morti nella struttura di Augusta a seguito delle complicazioni respiratorie dovute alla polmonite da Covid-19.

Due amministratori di due residenze per anziani di Augusta e Siracusa sono indagati per i reati di omicidio colposo plurimo, aggravato da violazioni sulle norme in materia di lavoro e lesioni personali colpose, per la morte di 6 anziani ospiti della struttura di Augusta a seguito di complicanze respiratorie dovute ad infezione da Covid-19. Gli  agenti del commissariato di Polizia  hanno notificato ai due, un uomo e una  donna, un avviso di conclusioni delle indagini preliminari, i reati gli sono stati contestati  dalla Procura  di Siracusa, che ha condiviso in pieno quanto accertato da personale del commissariato a seguito di una complessa attività d’indagine durata più di un anno.

In qualità di amministratori delle due residenze per anziani di  Augusta e a Siracusa, per svariate violazioni al decreto legislativo 81/2008, nonché delle indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione da Sars-Cov-2 (Covid) in strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali, i due fortemente indiziati determinavano il contagio di 23 persone tra operatori della struttura e ospiti, provocando il decesso di 6 anziani pazienti nella struttura megarese. Sempre per le stesse  negligenze, imprudenze e imperizie inoltre provocavano una malattia-processo infettivo con durata inferiore a 40 giorni agli operatori della struttura residenziale.

L’indagine trae origine da un esposto presentato nel gennaio 2020 dalla moglie di un defunto ospite della residenza per anziani di Augusta deceduto a seguito delle complicazioni respiratorie dovute alla polmonite da Covid-19.  Secondo quanto ricostruito dal personale di questo commissariato di piazza Castello , i due amministratori dopo aver impiegato il 2 dicembre 2020 un’operatrice socio-sanitaria nella struttura di Siracusa, dove la stessa era venuta a contatto con un’ospite risultata in pari data positiva al Covid, disponevano che la stessa dal 4 dicembre 2020, e per i giorni successivi, prestasse l’attività lavorativa nell’altra struttura per anziani sita nel comune megarese, non ponendo in essere alcun protocollo sanitario per evitare il contagio all’interno della stessa, arrivando ad omettere le dovute comunicazioni all’Usca di riferimento per l’avvenuto contatto stretto con positivi al Covid-19.

Nell’occasione i due fortemente indiziati non adottavano speciali misure di tutela, quale l’utilizzo di Dpi specifici per l’emergenza in corso, determinando così il contagio di 23 persone tra ospiti e operatori. Nel giro di circa due mesi, a causa di tali negligenze, decedevano 6 ospiti della struttura per anziani megarese per complicanze respiratorie dovute ad infezione da Covid-19.


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