Il caro-energia colpisce anche il Comune di Augusta, che ha ricevuto le ultime bollette della luce, relative ai costi dell’ illuminazione pubblica e di tutti quegli servizi che impiegano l’uso di energia elettrica, triplicate rispetto alle precedenti. Si stanno pertanto cercando soluzioni alternative anti-spreco, valutando anche l’ipotesi di tagliare alcuni servizi, per lo più di illuminazione pubblica, in particolari condizioni e zone e senza compromettere la sicurezza, considerato che in molti servizi essenziali non si può risparmiare.
“Abbiamo chiesto una relazione all’ energy manager, che – fa sapere il sindaco Giuseppe Di Mare- è arrivata nei giorni scorsi e stiamo valutando, fatte le dovute segnalazioni agli organi interessati, di spegnere qualcosa. Magari in luoghi non troppo frequentati e ad orari particolari. Stiamo anche valutando, ad esempio, se accendere le luci pubbliche mezz’ora dopo e spegnerle un’ora prima”.
Una strategia che sta riguardando già tanti comuni italiani che nelle scorse settimane, attraverso l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, avevano lanciato l’allarme chiedendo al Governo di stanziare fondi per compensare l’impennata dei prezzi dell’energia: a Firenze il sindaco intende ridurre il numero di lampioni accesi durante la notte, ma solo in alcune zone e senza impatto sulla sicurezza stradale e spegnere le insegne luminose dei negozi in piena notte, nella zona del Bellunese un’ordinanza spegne la luce in due gallerie e i lampioni dalle 2.30 all’alba, a Torino si sta valutando se oscurare la Mole Antonelliana, ritardare l’accensione dei termosifoni negli edifici pubblici e spegnere la metà dei lampioni, a Napoli e Trento si ipotizza di ridurre l’illuminazione degli edifici comunali e di riorganizzarli.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo