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Ad Augusta prima tappa di “Mediterranei invisibili”, progetto culturale dell’Ordine degli architetti

Luoghi scelti il Forte Vittoria e il porto turistico, il gruppo si è poi spostato a Ferla

Augusta è stata la prima tappa per la V edizione di “Mediterranei invisibili”, un progetto culturale che ha l’obiettivo di approfondire tutto ciò che accompagna l’architettura, il paesaggio e il territorio nel processo di integrazione con la città, mediante degli appuntamenti di esplorazione territoriale che quest’anno ha avuto come tappe quelle della provincia di Siracusa e di Crotone.

Il progetto si è svolto nei giorni scorsi con l’obiettivo di attivare dialoghi di conoscenza ed esplorazione dei territori che consentono di superare la percezione superficiale e fare emergere identità e proiezioni nel futuro. L’analisi, che parte dall’esplorazione delle tre linee d’acqua, linea di costa, linea di piana e linea di crinale, si pone l’obiettivo di rendere leggibili bisogni e carenze, punti deboli e punti di forza del territorio e porre le basi per la loro trasformazione.

“L’Ordine degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori ha scelto Augusta come prima suggestiva tappa di questo viaggio e, come punto di osservazione, il Forte Vittoria che – spiega la presidente Sonia Di Giacomo- è un luogo privilegiato dal quale è possibile leggere gli elementi storico architettonici, archeologi, naturalistici, industriali  che emergono e coesistono, caratterizzando lo skyline di questa porzione territoriale”. Seconda tappa, sempre augustana, è stato il porto turistico Xifonio, in cui si è tenuto un momento di confronto sui temi più significativi del territorio siracusano. Alla presenza del vicesindaco  Tania Patania, si è parlato dell’importanza della condivisione sociale nelle scelte di pianificazione territoriale con Enzo Parisi di Legambiente, delle prospettive territoriali strategiche del porto con Attilio Montalto, segretario dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, delle sfide della transizione energetica con Vittorio Pianese, coordinatore del Patto di responsabilità sociale e delle prospettive del porto turistico con Elena Fazio, consulente legale e di marketing del porto Xifonio.  Sempre sul filo dei temi d’acqua, Giuseppe Armeri, funzionario della Regione siciliana e consigliere dell’Ordine di Siracusa, ha raccontato della complessità del recupero del Forte Vittoria, mentre Giuseppe Cacciaguerra, primo ricercatore Ispc-Cnr-Lamis project, ha interpretato il tema dell’invisibilità attraverso l’archeologia dei paesaggi nel territorio ibleo. Sono inoltre stati approfonditi i temi della relazione tra acqua e ambiente con Rosaria Ester Musumeci, professore associato di Idraulica dell’ università di Catania.

Le linee d’acqua che animano e generano i territori interni sono stati oggetto del talk conclusivo che si è svolto nell’entroterra siracusano, a Ferla con il sindaco e coordinatore regionale dei borghi più belli d’Italia in Sicilia, Michelangelo Giansiracusa, insieme a Fabrizio Ferreri, ricercatore dell’università di Catania, con Pippo Simone, vice- presidente nazionale “Borghi più belli d’Italia”, con Paolo Amenta, presidente Ance Sicilia, Barbara Sarnari, Svimed e Marisa Meli, docente di Giurisprudenza dell’ università di Catania.

Contrappunto all’esperienza marittima al Forte Vittoria, a Ferla, il sindaco Giansiracusa ha guidato il tour delle buone pratiche del borgo. In primo piano l’innovativo sistema di recupero e depurazione delle acque nel progetto della “Parete verde” di Ferla, “Green Wall” che raccoglie, tratta e riutilizza le acque grigie dell’ istituto comprensivo statale Valle dell’Anapo. A conclusione dell’evento, fanno sapere gli organizzatori, grandi apprezzamenti sono stati manifestati dai presenti per la riuscita dell’iniziativa, che ha costituito un’occasione di confronto su temi di grande interesse per la categoria degli architetti e un’opportunità per indagare luoghi, città e paesaggi inediti del Mediterraneo.


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